martedì 26 aprile 2011

STIAMO TUTTI BENE



Una e-mail timida mi è arrivata più di un mese fà con la notizia che l'informatico inglese veniva per le vacanze pasquali e aveva voglia di rivedere un pò di gente.

Per un pò di gente s'intende i compagni di classe del liceo. Scattano i primi contatti, ma siamo più o meno i soliti 4/5 dell'ultima volta. Di nuovo timidamente, qualcuno propone di cercare di contattare tutti, o per lo meno quasi tutti. E così, grazie ai social network odierni si sparge voce e ci si inizia a ricompattare, si stabilisce prima la data e poi grazie alla disponibilità di una di noi anche il luogo: la sua casa con vista sul lago.

Scambi di e-mail sempre più fitti per decidere il menù e i vini. In questi scambi, già si intravede una voglia di rincontrarsi e un feeling che si era solo sopito negli anni, botte risposta continue fino ad arrivare al giorno fatidico.

Certo ognuno in cuor suo ha pensato subito al film di Verdone, anche perchè con qualcuno non ci si vede da più di vent'anni. Nei giorni precedenti mi sono trovato più volte a ripensare al passato e anche alla paura di quest'incontro. Paura di deludere e rimanere delusa.

Ci accoglie un giardino con vista sul lago al tramonto, che già ti apre il cuore. Immediatamente arriva anche un bel bicchiere di vino bianco spumeggiante, che aiuta.

Io che di solito sono una ritardataria, questa volta mi sono impegnata moltissimo per non esserlo e per fortuna sono pochi ad essere lì.

Ci riconosciamo subito tutti, non ci sono stati cambiamenti eclatanti insomma se ci fossimo incontrati casulamente per strada ci saremmo riconosciuti a prima vista.

C'è una lunga tavola apparecchiata, decisamente più intima.

Il cibo, in questa circostanza, non è così importante, siamo più importanti noi.

Per non parlarci sopra e per non parlare solo con i vicini, anche perchè abbiamo deciso di dividere ideologicamente il tavolo in due: le donne vicine e gli uomini vicino tra di loro, parleremo a turno di noi.

Tre minuti per riassumerci.

Sono pochi? No vi assicuro che ci si può riuscire. Ma non ci limitiamo a delle banali informazioni angrafiche e lavorative, ma ognuno di noi apre la sua scatola delle emozioni, che tutti quanti noi ci teniamo così bene a tenere chiusa e cercando il più possibile di non farci intrufolare nessuno, perchè così è meglio.

Insomma quel feeling che c'era allora è spuntato fuori, senza difficoltà. La serata scorre via come tutto il vino che è stato portato. Si scattano foto e si chiacchera piacevolemente.

Poi arriva il momento di congedarsi, la foto di rito e poi iniziano i saluti anche se nessuno ha voglia di lasciare la festa: proprio come hai vecchi tempi. Alla fine c'e ne andiamo a piccoli gruppi , si sa l'unione fa la forza.

Il giorno dopo è un tripudio di email di commenti bellissimi sulla serata trascorsa e sta continuando.

Stiamo gia pensando che il prossimo raduno lo faremo a Londra con tutte le famiglie al seguito.

Parafrasando il titolo di un film di Tornatore stiamo tutti bene davvero. Siamo un pò come il vino rosso che invecchiando migliora.

1 commento:

  1. il film sotto il titolo "stiamo tutti bene" è stupendo, tenero e reale. Bel post, complimenti.
    sara m.

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