lunedì 26 aprile 2010

MI FERMO A ROMA FINO A DOMENICA


Quando sul tuo cellulare appare un messaggio del genere e questo arriva da un amica che non abita più Roma, quell'amica che conosci da una vita, con cui hai diviso le gioie e i dolori, le vacanze al mare e i viaggi di studio all'estero, le notti insonni a ballare o a parlare e perchè no anche a bere. Quell'amica che non vedi dal battesimo della tua Stitch, ormai quattro anni fa. Quell'amica che quando il tuo primo grande amore ti ha lasciato, non ha comprato enne pacchetti di fazzolettini per le tue lacrime, ma un naso da clown per farti ridere. Quella amica che ti ha svegliato nel cuore della notte in lacrime perchè suo padre era appena morto e tu che in quel momento abitavi in un altra città per una scelta d'amore (sbagliato), hai preso il primo treno in partenza per Roma e sei rimasta con lei fino a che è stato necessario.
Quell'amica che un giorno ti ha detto "a settembre mi sposo" e tu in quel preciso momento sapevi che avreste passato la notte precedente in bianco per finire di confezionare bomboniere e segnaposti perchè lei è cosi disorganizzata e sempre in ritardo come te.
Ecco quando quell'amica ti manda un messaggio del genere la tua risposta immediata é "Ti aspetto domani a cena", anche se il giorno dopo si lavora, le figlie devono andare a scuola presto e tutti gli annessi e connessi della routine quotidiana.
E se poi quell'amica, quasi come da copione, ti da buca?
Pazienza sarà per un altra volta e quello che hai cucinato lo surgeli e proponi ad altri amici, senza ovviamente dire nulla, la domenica a pranzo.
Ecco che cosa prevedeva la cena:
Spezzatino di pollo all'arancia con cipolla ed uvetta e riso pilaf (4 persone)
Ingredienti
1 kg di spezzatino di pollo
1 e 1/2 cipolla rossa
2 arance (succo e buccia grattuggiata)
250 ml di vino bianco
farina
75 gr. di burro
50 ml di olio
50 gr. di uvetta
200 gr di riso
Procedimento
Infarinate la carne, in una padella capiente mettete il burro, l'olio e la cipolla tagliate a rondelle, unite la carne e salte leggermente. Spremete le arance e dopo con un coltellino togliete tutto l'interno e la parte bianca dell'arancia, quindi tritate la buccia. Unite il vino alla carne e lasciate evaporare, unite il succo delle arance. Se volete rendere il sugo più cremoso aggiungete un cucchiaio di farina. a cottura quasi ultimata mettete le uvette che prima avette ammollato in acqua e la buccia d'arancia.
Prendete una pentola versate dell'olio e un piccolo battuto di cipolla e sedano, unite il riso e fate prendere colore, intanto riscaldate il forno a 180°, imburrate leggermente una pirofila da forno, versate il riso e ricoprite con acqua. Mettete in forno e cuocete fino a quando l'acqua si è tutta assorbita.
Servite la carne calda con il riso accanto.

lunedì 19 aprile 2010

CI PROVO



Mi piacciono le sfide e così quando ho letto questo post di rossa di sera mi sono detta proviamoci, è interessante.


Per il momento mi sono venute 1000 diverse idee di menù e ne ho scartate 1001.


C'è ancora tempo per pensare.

domenica 11 aprile 2010

IO STO CON EMERGENCY


Appello
Io sto con Emergency
Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.
Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.
IO STO CON EMERGENCY
www.emergency.it

venerdì 9 aprile 2010

LA PASTIERA NAPOLETANA





L'origine della pastiera ha origini antichissime e proviene dai culti pagani per celebrare l'arrivo della primavera.
La leggenda narra che la sirena Partenone, aveva scelto il Golfo di Napoli come sua casa e da lì cantava con la sua dolcissima voce.
Gli abitanti per ringraziarla del suo canto le portarono dei doni. Con esattezza 7 doni:


La farina = ricchezza
La ricotta = abbondanza
Le uova = riproduzione
Il grano cotto nel latte = fusione del regno animale con quello vegetale
Fiori d'arancio = il profumo della costiera
Le spezie = omaggio di tutti i popoli
lo zucchero = la dolcezza del suo canto

La sirena apprezzò molto i doni, ma nel raccoglierli li mescolò e diede inconsapevolmente vita alla prima pastiera. Questo dolce è entrato nella tradizione cristiana ed in particolare come dolce pasquale e simboleggia la pace.

La preparazione della pastiera, come di ogni buon piatto, richiede tempo e lavoro.Questa ricetta mi è stata data da una signora napoletana doc anche se ormai da tanti anni vive a Roma, ma è un amante della cultura e delle tradizioni provenienti dalla terra dove è nata:


INGREDIENTI per circa 10 persone

PASTA FROLLA

250 gr. di farina

150 gr. di burro

100 g. di zucchero

2 tuorli d'uovo

la buccia gratuggiata di un limone

RIPIENO

600 gr. di ricotta

300 gr. di zucchero

600 gr. di grano per pastiera

1 bicchiere di latte

4 tuorli d'uovo

1 uovo intero

la buccia intera di un limone

un pezzo di cedro candito e 1/2 buccia di arancia candita

1 o 2 fiale di aroma di millefiori o fiori d'arancio

PROCEDIMENTO

Il giorno prima fate cuocere il grano nel latte con la buccia di limone, due cucchiai di zucchero e se piace una stecca di cannella. Quando il latte si è assorbito spengete il fuoco, togliete le spezie e lasciate riposare per una notte.

Quindi preparate la pasta frolla. Circa un ora prima di iniziare al lavorare, tirate fuori dal frigo il burro in modo da renderlo morbido e quindi facile da lavorare. Prendete una capiente ciotola, pesate prima la farina e poi lo zucchero e versalteli nella ciotola e amalgamateli insieme con le mani, unite il burro e lavorate il composto, unite i tuorli e fate una palla di pasta che metterete a riposare almeno mezz'ora in frigorifero.Setacciate la ricotta con il passaverdure ed unite lo zucchero girando lentamente e per un pò di tempo fino a che non si raggiunge una consistenza cremosa. A questo punto uite le uova, separando gli albumi al tuorlo, gli albumi serviranno dopo. Unite un tuorlo alla volta, solo l'ultimo uovo sarà intero. Tagliate a pezzetti la frutta candita ed unitela, quindi unite anche le fiale di acqua di millefiori. Montate gli albumi a neve ferma ed uniteli alla crema di ricotta, sempre molto lentamente.

Accendete il forno a 220 ° infarinate ed imburrate un ruoto, la tipica teglia di alluminio da pastiera, stendete con il mattarello la pasta frolla che adagerete sul fondo della teglia, versate il composto e poi decorate con strisce di pasta.

Abbassate la temperatura a 160° e lasciate cuocere per almeno un ora.

Può anche essere preparata il giorno prima.

mercoledì 7 aprile 2010

UN ANNO DOPO

Solo poche parole per essere vicino a chi ha ricordato e chi invece è stato ricordato.
Non servono parole o polemiche ma solo fatti. Quando si vuole fare qualcosa con la volontà di tutti ci si riesce e 99 colombe ne è il simbolo.

sabato 3 aprile 2010

MINE VAGANTI di Ferzan Ozpetek


Adoro Ferzan, odoro tutto quello che ha fatto e che farà, quindi non sono per niente obiettiva nei suoi confronti e tutto quello che scriverò di seguito è dettato da una mia quasi assoluta devozione.
L'unico film che non mi è piaciuto è stato "Cuore Sacro".
"Mine Vaganti" il suo ultimo film è secondo me assolutamente da non perdere.
Comico ed ironico in eguale misura. Scorrevole, bravi gli attori, da l'idea che nel momento della stesura della sceneggiatura avesse già in mente a chi dare il ruolo ed ha scritto ogni parte per l'attore prescelto.
Bella la location, sarebbe stato difficile diversamente avendo scelto Lecce come città dove girare. Cura nei dettagli, e ha fatto centro anche questa volta con le musiche scelte.
I miei complimenti vanno anche a tutte le persone hanno lavorato con lui, attori e non.
Nei film di Ozpetek la cucina ed il cibo hanno sempre una parte importante. I suoi personaggi si siedono a tavola, che sia una tavola elegante e formale come in quest'ultimo film, o una tavola assolutamente informale e domenicale, come ne "Le fate ignoranti" dove anzi tutti partecipano attivamente sia alla preparazione del pranzo che ad apparecchiare, come avviene in tutte le famiglie ma tutte denotano il concetto di convivialità e condivisione del cibo e dove a chiunque arrivi, anche all'ultimo momento, si aggiunge un posto, e si divide insieme il pasto o si imbandisce la tavola per l'ospite appena arrivato.
E questo concetto mi ricorda tanto la mia nonna, che mi ha cresciuto dicendomi "ricordati che dove si mangia in quattro si può mangiare anche in cinque. Non ci si toglie nulla anzi si guadagna qualcosa".
Ma c'è anche una cura nella inquadrature che riserva al cibo e nelle scelte che fa del tipo di cibo.
Ne "La finestra di fronte" in particolar modo la pasticceria diventa il mezzo per permettere al personaggio femminile di cambiare tipo di vita, di realizzare il suo sogno e non arrendersi

giovedì 1 aprile 2010

Ciao, mi presento


Non è uno pesce d'aprile, finalmente ho capito come funziona ed eccomi pronta qui a scrivere e a raccontarmi, spero con ironia.
E poi ci saranno le mie ricette, facili e coreografiche, dolci o salate e anche un pò di me.
Sono ancora alle prime armi, insomma parecchio imbranata ma mi applicherò per migliorare.
Sono una Tuttofare come Trilli e come lei combino guai, ma con la polvere magica, cerco di rimediare.
Dove trovo la polvere magica? E' un segreto, ma ognuno di noi ne ha un pò nascosta da qualche parte basta cercarla.